Io e la mia famiglia siamo appena tornati da un viaggio rigenerante nel nostro posto preferito sulla spiaggia.

Come Riconoscere L’asma Allergica e L’asma Bronchiale

Secondo i CDC americani, così come le società medico-scientifiche, i pazienti con forme di asma da moderata a grave potrebbero essere a maggior rischio di complicazioni in caso di contagio da COVID-19, aumentando la probabilità di sviluppare attacchi di asma, polmonite e altre malattie respiratorie acute. I valori di FEV1 ed FVC sono riportati in grafici e devono sempre essere valutati da un medico. Questi disturbi sono più frequenti al mattino appena svegli o durante la notte. La funzionalità respiratoria quasi sempre migliora ed il paziente può arrivare a presentare disturbi solo in condizioni particolari che impara a riconoscere e, se possibile, ad evitare (come ad esempio dopo uno sforzo fisico intenso o in presenza di stimoli irritativi ambientali). I disturbi si manifestano più frequentemente in particolari stagioni dell’anno, in cui ci sono maggiori gli allergeni ambientali nell’aria (primavera) o è aumentato il rischio di contagio da virus influenzali e parainfluenzali (inverno), oltre a peggiorare di notte e al mattino al risveglio.

Uno dei principali fattori combivent costo di rischio, oltre all’ereditarietà che contribuisce per un 30-60% ai casi di asma, è la presenza di allergeni nell’aria che possono essere respirati dal paziente, o negli alimenti e nei farmaci dove possono essere ingeriti. La ricerca dei fattori allergizzanti, per una eventuale terapia vaccinale, è una cosa importante, ma non si dimentichi l'esistenza di possibili ipersensibilità alimentari, e la possibile esistenza di una pseudo-allergia, causata dalla eventuale presenza di parassiti intestinali, come detto alla voce Tosse, nel qual caso è sempre preferibile iniziare una terapia naturale praticando una pulizia intestinale con l'assunzione di un tubo dose di Oxiurus vermicularis 200 CH, da prendere preferibilmente in coincidenza con i cambi delle fasi lunari. In caso di asma, infatti, a differenza di altre malattie polmonari ostruttive come la BPCO, la broncoostruzione è parzialmente reversibile: nei pazienti asmatici si osserverà quindi, un incremento del valore di FEV1 pari al 12 % rispetto al valore basale e superiore a 200 ml in valore assoluto, dopo la somministrazione di 400 mcg di salbutamolo e ciò significa che il bronco ostruito si è dilatato.

Nel caso di asma entrambi i parametri sono ridotti e ridotto è pure il rapporto tra FEV1/FVC, perchè la malattia causa una maggiore resistenza al passaggio dell’aria e la chiusura prematura delle vie aeree durante l’espirazione: in pratica il test consente di valutare la presenza di un’ostruzione dei bronchi. In presenza di asma di grado lieve i parametri della funzione respiratoria potrebbero risultare normali; in questi casi, per stabilire se la tosse o gli altri sintomi riferiti dal paziente abbiano un’origine asmatica, occorre sottoporsi a un differente tipo di test che valuta se i bronchi reagiscono in modo spropositato o meno una volta venuti a contatto con alcune sostanze (ossia l’eventuale iperreattività dei bronchi). Un ultimo test utile in corso di asma è il monitoraggio del PEF (flusso di picco espiratorio), ossia la velocità massima che può essere raggiunta con un’espirazione forzata, dopo un’ispirazione profonda. Se una forma lieve della condizione è, tuttavia, persistente (più di due attacchi a settimana), può essere necessario assumere corticosteroidi a basso dosaggio per via inalatoria o, in alternativa, si consiglia un antagonista dei leucotrieni orale o uno stabilizzatore dei mastociti.

I farmaci “di controllo” si prendono giornalmente e includono corticosteroidi per inalazione, budesonide, mometasone, ciclesonide, flunisolide, beclometasone ed altri ancora. Alcuni pazienti possono non avere un rialzo del valore di FEV1 dopo la somministrazione del farmaco broncodilatatore: in questi casi il FEV1 può essere rivalutato dopo una cura di 2-4 settimane con broncodilatatori e corticosteroidi ad alte dosi per via inalatoria. Può svilupparsi in persone di età variabile, dai più piccoli agli adulti, essere associata a malattie già presenti nel soggetto colpito o favorita da diversi fattori di rischio. L’asma è una della malattie respiratorie croniche più comuni in età pediatrica. L’asma è caratterizzata da periodi di remissione e periodi acuti (chiamati riacutizzazioni o attacchi). I farmaci ad uso preventivo sono molto sicuri alle dosi corrette, mentre possono causare una serie di effetti collaterali quando sono utilizzati a dosi elevate e per periodi prolungati. “I sintomi principali di questa malattia sono la mancanza di respiro, il respiro sibilante, una tosse secca non riconducibile ad altre cause, e il senso di costrizione o di peso al torace”, continua la professoressa Saetta.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *